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Val d'Asta - Appennino Reggiano

Pievepelago, l’infiorata del Corpus Domini

Pievepelago, l’infiorata del Corpus Domini

Infiorata-processione

Il 23 giugno avrà luogo a Pievepelago, nel vicino appennino modenese, la tradizionale Infiorata della festa del Corpus Domini.
A partire dal giorno 22, le strade del paese vedranno decine di volontari impegnati nella realizzazione di splendidi mosaici di fiori che andranno a coprire come un lungo tappeto il manto stradale dell’antica Via Tamburù, sul percorso dove passerà la processione.
È una tradizione che a Pievepelago si tramanda di generazione in generazione ormai da novant’anni.
Gli “infioratori” decidono il tema e preparano il disegno. Poi occorrono alcune settimane per la ricerca dei fiori, almeno un giorno per tagliuzzarli, e diverse ore per la realizzazione del mosaico.
Vietato calpestare! È consentito solo al sacerdote che porta il Santissimo Sacramento in processione per le vie del borgo.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=ai3nOY7aUIE]
Il Corpus Domini e le sue celebrazioni fanno parte del periodo della Pasqua e lo concludono. Richiama la cena del Giovedì Santo, durante la quale Gesù istituì l’Eucaristia, trasformando il pane nel suo corpo. La prima celebrazione avvenne a Liegi nel 1246, quando il Vescovo approvò la festa dedicata al miracolo dell’Eucaristia ma solo nel territorio di Liegi. Fu nel 1263 che Papa Urbano IV decise di istituire la festa del Corpus Domini per tutta la comunità cristiana in seguito al miracolo di Bolsena. Si dice infatti che il sacerdote boemo Pietro da Praga fu colto dal dubbio mentre spezzava l’ostia e che dall’ostia stessa uscirono alcune gocce di sangue.
Il papa, residente ad Orvieto, decise quindi di sfilare in processione il 19 giugno dello stesso anno con il lino macchiato dal sangue dell’ostia spezzata dal sacerdote boemo.

Si ritiene che la tradizione di creare quadri per mezzo di fiori fosse nata nella basilica vaticana nella prima metà del XVII secolo in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, il 29 giugno 1625. Ma la prima infiorata allestita per il Corpus Domini risale al 1778 nel paese di Genzano, dove vennero approntati alcuni quadri floreali nella Via Sforza, che nel 1782 fu interamente ricoperta da un lungo tappeto. Da allora la tradizione delle infiorate in occasione della festa del Corpus Domini si diffuse in tutta Italia e anche in alcune località all’estero. Vere e proprie opere d’arte che rappresentano l’unione tra cultura, arte e religione, un modo per salutare la primavera esaltando il fiore, il suo simbolo principale.

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Fra le località italiane più note per le infiorate ricordiamo Genzano in provincia di Roma, Spello in provincia di Perugia con l’allestimento di oltre 1 km di tappeti floreali, Noto in provincia di Siracusa.
Inoltre Civita Castellana, Nepi, Onano, Montalto di Castro, Tuscania, Sant’Elia e Capranica (tutte in provincia di Viterbo), Potenzoni (VV), Fermignano (AP), Veroli, Morolo e Cervaro (prov. di Frosinone), San Gemini (TR), Mercatello sul Metauro (PU), Casoli (CH), Sassello (SV), Castelraimondo (MC), Vivaro Romano (RM), Magliano dei Marsi (AQ), Chieti, Cusano Mutri (BN), Terra del Sole (FC).

Degna di nota è la rassegna internazionale “Pietra Ligure in Fiore” che si svolge ogni tre anni nel mese di maggio nel paese di Pietra Ligure, a cui partecipano i migliori infioratori italiani ed esteri. Stupende opere d’arte decorano le piazze del paese a partire dal sabato e visionabili per tutta la giornata di domenica. L’edizione del 2019 si è svolta l’11 e 12 maggio scorsi.

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DA VEDERE NEI DINTORNI

LAGO SANTO MODENESE

A poca distanza da Pievepelago è possibile trascorrere una stupenda giornata immersi nella natura sulle sponde del Lago Santo Modenese, il più grande lago naturale dell’appennino modenese e il secondo dell’appennino settentrionale. Strutture ricettive sono situate lungo la riva, accessibili anche da persone con disabilità per mezzo di un comodo sentiero lastricato.
Dal Lago Santo partono diversi sentieri di assoluto rilievo a livello paesaggistico. In circa 20 minuti si può arrivare al piccolo Lago Baccio tramite una carrareccia in salita, e da lì proseguire per il Monte Rondinaio, percorso con vista spettacolare sul Monte Giovo.
La vetta del Monte Giovo si può raggiungere con più percorsi. La vista spazia tutto intorno. Il panorama sulle Alpi Apuane è stupendo ed è visibile anche il Monte Forato.

(Cliccate su una foto qualsiasi per aprire la fotogallery – Foto di Rosa Palumbo)

PONTE DELLA FOLA

Di origini romaniche, probabilmente costruito nel tardo medioevo, il Ponte della Fola si trova sul torrente Scoltenna poco fuori Pievepelago al confine tra Groppo, frazione di Riolunato, e Pievepelago, sulla strada per Riolunato. Il primo documento in cui si parla del ponte risale al 1028. La sua struttura ad arcate asimmetriche e a forma di schiena d’asino ricorda nelle forme il Ponte della Maddalena di Borgo a Mozzano (Ponte del Diavolo) e il Ponte delle Lazze.
E’ possibile l’escursione sul Sentiero della Fola, che si collega al sentiero CAI n. 481 che conduce all’Alpicella del Cimone.

Ponte della Fola
Ponte della Fola

RIOLUNATO – PONTE DELLA LUNA

L’antico ponte di Riolunato collegava (prima del moderno ponte attuale che lo affianca) il capoluogo con le frazioni di Groppo, Castellino e Serpiano, poste sulla sponda sinistra del torrente Scoltenna. Nella forma a due arcate ricordava quello della Fola di Pievepelago e si trovava più a monte. Nel 1786 fu distrutto da una disastrosa frana che aveva sconvolto il territorio di Groppo. Fu ricostruito in seguito più a valle nella forma attuale.

Ponte della Luna
Ponte della Luna

ROCCAPELAGO – MUSEO DELLE MUMMIE

Sono esposte le mummie ritrovate nel complesso ecclesiastico dell’antica roccaforte di Pievepelago di Obizzo da Montegarullo in seguito ai lavori di restauro architettonico iniziati nel 2008. Non si tratta di mummificazione volontaria, ma di corpi mummificatisi in maniera naturale nelle tombe scavate sotto la chiesa, di parte della comunità sepolta tra la seconda metà del ‘500 e il ‘700.

Museo delle Mummie Roccapelago

Da Roccapelago è possibile effettuare escursioni sull’Antica Via del Frignano verso il “Sasso Tignoso”, una rupe di origine vulcanica, la maggiore di questo tipo della provincia di Modena, che deve il suo nome all’asperità del breve percorso che si segue per raggiungerlo.

ABETONE (provincia di Pistoia)

Il valico dell’Abetone univa il Ducato di Modena con il Granducato di Toscana. Nota località sciistica al confine tra le province di Modena e Pistoia, vanta numerosi percorsi escursionistici da cui è possibile raggiungere cime come l’Alpe Tre Potenze, tra le cime più elevate della regione (1940 mt.), e vette minori come il Monte Gomito (1892 mt.) e la Selletta (1711 mt.), mentre di fronte si erge il maestoso Libro Aperto (1937 mt.).

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